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In mostra il percorso dell’artista che è riuscito a liberare l’arte da tutti i vincoli!

“Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi: l’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare”. Questo il concetto che l’artista amava ripetere e che mai ha abbandonato nel corso si tutta la sua eccezionale attività prematuramente finita nel febbraio del 1990.

DIETRO L’APPARENZA…
Proprio grazie a questa sua personalissima e inedita interpretazione dell’arte, l’immaginario coloratissimo di Keith Haring è diventato un linguaggio visuale universalmente riconosciuto del XX secolo. Le sue opere colpiscono per lo stile immediato e allegro, caratterizzato da personaggi stilizzati e bidimensionali come bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon… Anche l’uso dei colori caratterizza l’arte dell’artista originario della Pennsylvania, poi adottato da NY… colori molto vivaci e netti (che ricordano quelli usati dalla grafica pubblicitaria) contornati da una spessa linea a circoscrivere ancora di più il tutto. Una iconografia, la sua, che ricorda le figure disegnate dai bambini ma è proprio attraverso questa semplicità di lettura che Keith riesce a veicolare, in maniera forte e chiara, messaggi decisamente ben più complessi come il capitalismo, il razzismo, l’ingiustizia sociale, l’apartheid, il riarmo nucleare, la droga e l’AIDS. Non mancano certo anche temi più gioiosi come l’amore, il sesso e la felicità.

UNA SOLA REGOLA: NON AVERNE

La versatilità delle opere di Haring trascende da tutto al punto che per dare libero sfogo al suo estro arrivò a sfruttare qualsiasi elemento: dalle carrozzerie delle automobili alla plastica recuperata dagli scarti. Non a caso, dedito all’arte del graffito e precursore della street art, Haring ha anche lasciato una serie infinita di opere sui muri di tutto il mondo. L’arte è per tutti e per questo Keith desiderava solo mettere le sue opere a disposizione del grande pubblico e questo era possibile portando l’arte al di fuori delle location più classiche, quella dei musei e dalle gallerie, e ignorando le rigide regole imposte dal mondo del mercato.

IN MOSTRA A PALAZZO REALE
Pur non volendo e potendo ‘rinchiudere’ l’anima di Keih, snaturalizzando il concetto della sua opera, dal 21 febbraio al 18 giugno 2017, a Palazzo Reale, le creazioni del genio americano saranno messe “in dialogo” con le persone e i movimenti che ne hanno influenzato il lavoro negli anni. “About Art”, infatti, è un percorso sull’arte, più precisamente sulla capacità dell’artista di stabilire un dialogo tra le culture che lui stesso ha vissuto, anche quelle apparentemente più distanti e contrastanti tra loro. Per la prima volta, sarà possibile ripercorrere tutta la vita di Haring non solo attraverso una vasta selezione di opere provenienti dall’intero globo, ma anche incontrando le sue fonti di ispirazione, dall’archeologia classica, alle arti precolombiane, alle figure archetipe delle religioni, alle maschere del Pacifico e alle creazioni dei nativi americani, fino a arrivare ai maestri del Novecento, quali Pollock, Dubuffet, Klee.

KEITH HARING. ABOUT ART

Milano, Palazzo Reale
21 febbraio – 18 giugno 2017

Orari:
lunedì: 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30
giovedì e sabato: 9.30-22.30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)

Ingresso:

Intero € 12 / Ridotto € 10 / Ridotto scuole € 6 /
Biglietto Famiglia: uno o due adulti € 10 a testa, bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 anni € 6

Siti internet:
www.palazzorealemilano.it
www.mostraharing.it